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So a cosa stai pensando: Tea Notes è un nome che spacca! Se non riflettevi su questa cosa, annotatela, sarà per la prossima volta.

Questo spazietto nasce dall’esigenza di tenere a portata di mano i miei appunti sul tè. Non sono molti. Sono un appassionato, mi piace il tè, mi piace berlo e mi piace prepararlo. Ebbene sì, il tè (quello buono) va preparato, se pensavi stessimo parlando di tè in bottiglia o in lattina, penso proprio tu abbia sbagliato posto. Molto spesso, infatti, specialmente noi italiani (sì, sono italiano), tendiamo a trascurare la preparazione del tè e finiamo col bere dello sputo di cammello.

Ci limitiamo a far bollire l’acqua e mettere una bustina in infusione… poi ce ne dimentichiamo, aggiungiamo del latte perché «non sa di niente», mettiamo dello zucchero perché «è amaro» e ci inzuppiamo un paio di biscotti perché siamo dei maial… perché «ci piace così».

Dopo queste premesse da pater familias ti confesso che non sono il guru del tè, tutt’altro. Parliamo un po’ di me. Ho cominciato a utilizzare foglie sfuse di tè (loose-leaf tea) nel 2015, ma ho iniziato ad approfondire la mia passione da qualche mese (forse da settembre 2017). Come intuirai non ho l’esperienza necessaria per dire a qualcuno come preparare del buon tè, ma posso dare una mano a quei neofiti che, come me, hanno preso coscienza della vastità di questo mondo.

Spero che le informazioni che caricherò in questo (no)blog possano essere utili a qualcuno. Partiamo con la prima dritta: il tè non va mai infuso a 100°C (cioè quando l’acqua bolle), altrimenti, quasi certamente, berrai un liquore amaro.

Buon tè a tutti 🙂